Il Giardino dei Tarocchi: seconda puntata il Carro - il tarocco di Dicembre
- assilgiardinodelbi
- 15 dic 2014
- Tempo di lettura: 5 min
Il carro, nella prima serie degli Arcani maggiori, è il numero VII. Numero primo, divisibile soltanto per se stesso, è il più attivo dei numeri dispari. Il carro rappresenta dunque l’azione per eccellenza a tutti i livelli, su se stessi e sul mondo. Il carro sa perfettamente dove va. Nella carta sono riconoscibili tre livelli principali: due cavalli, un veicolo e il suo conducente, nel quale potremmo riconoscere un principe dal momento che porta la corona, il suo volto è nobile e virile. Il veicolo, un quadrato color rosa carne, affonda nella terra, sembra quasi che non vada avanti. In realtà si muove con il movimento del pianeta, il movimento per eccellenza. Trovandosi unito alla terra, il Carro non ha bisogno di andare avanti, è uno specchio della rotazione planetaria. I due cavalli che trainano il veicolo sono rappresentati con il pelame azzurro. Ancora una volta, l’animalità viene spiritualizzata. Si può identificare il cavallo alla nostra destra, con le lunghe ciglia e l’occhio chiuso, come un elemento femminile e l’altro cavallo come maschile. Le due energie complementari, maschio e femmina, realizzano qui l’unità. Anche se le zampe apparentemente vanno in direzione opposte, il movimento della testa e dello sguardo è comune : l’unione dei contrari si verifica a livello energetico. I cavalli sfoggiano sul petto il simbolo dell’oro alchemico : la forza dell’animale agisce qui in piena consapevolezza. Sul carro rosa carne troviamo una goccia verde al centro del blasone giallo e arancione : in mezzo alla carne mortale, incastonata nella mente, afferma la propria permanenza. Il carro serba in questa goccia verde la nostra speranza di immortalità, la coscienza impersonale inserita nel cuore della materia. Se osserviamo la posizione del personaggio scopriamo che il suo corpo, la testa e le braccia compongono una figura triangolare all’interno del quadrato del veicolo. Un triangolo nel quadrato : lo spirito nella materia. Il Carro rievoca la ricerca alchemica : materializzazione dello spirito e spiritualizzazione della materia. Sotto questa ottica, si potrebbe dire che il veicolo rappresenti il corpo, i cavalli l’energia e il personaggio lo spirito. Lo scettro rosa carne nella mano sinistra del principe può significare che domina la vita materiale, oppure che trae il proprio potere dalla sua incarnazione. In ogni caso agisce senza fare sforzi. Inoltre, non ha bisogno di regini per governare i cavalli. Le dodici stelle che troneggiano su di lui ci indicano che sta lavorando con la forza cosmica. La corona adorna una testa come mozzata, aperta alle influenze della galassia. Sopra alle sue spalle, le maschere potrebbero rappresentare il passato e il futuro, oppure il positivo e il negativo, o il tempo e lo spazio dei quali è il punto d’incontro, di unità. Agendo nel pieno del presente, è aperto al passato e al futuro, all’allegria e alla tristezza, alla luce e all’ombra. È un personaggio completo che agisce su tre livelli contemporaneamente.

Il sagittario è un segno zodiacale mobile, maschile e di fuoco governato da Giove. E’ definito mobile perché si trova in mezzo a due stagioni ben definite. Nasce alla fine dell’autunno e termina quando arriva l’inverno (23 Novembre - 21 Dicembre ). La terra sembra ferma in questo periodo ma dentro di lei il seme comincia a espandersi e a cercare una via di trasformazione. E’ ritenuto uno dei segni più evoluti dello zodiaco. E’ ritenuto uno dei segni più evoluti dello zodiaco. E’ il terzo segno dell’elemento fuoco. Il suo è un fuoco diverso da quello degli altri due, perché non divampa come nel Leone e neanche è la scintilla dell’Ariete che al primo soffio può spegnersi o espandersi incontrollata. Il suo è un fuoco cheto, quello della brace, che arde tranquillo ma può ritornare ad essere forte e dirompente. Nell’Ariete questo elemento si esprime come volontà, nel Leone come coraggio e nel Sagittario come spinta verso un’evoluzione sia materiale che spirituale. E’ raffigurato, nello zodiaco, come un centauro: un essere mitologico che dalla vita in giù è un cavallo e sopra è un arciere che tende la freccia verso l’alto, verso le dimensioni della conoscenza. Questa immagine ci ricorda la realtà dell’essere umano che è “divino” perché racchiude in sé la scintilla della Luce Universale ed è composto da “materia animale”: il corpo fisico. Il cavallo sperimenta nel quotidiano le gioie e i tormenti della vita, ne assapora i gusti e le delizie, mentre l’uomo con l’arco, pur vivendo a contatto con la realtà materiale, aspira ad innalzare le proprie aspirazioni. Il cavallo rappresenta la forza virile (maschile), quella forza che rappresenta l’impulso ad agire. Essa può essere costruttiva o distruttiva, la differenza può farla solo chi usa tale forza. La disciplina mentale dell’uomo che guida il cavallo, saprà dirigere la carica istintiva (animale) nella direzione voluta dall’intelletto e dalla coscienza, perché è lui che guida il cavallo e quindi può indirizzare il sé inferiore (rappresentato dal cavallo) verso le mete del Sé Superiore. Interessante, per comprendere il simbolismo del centauro, è notare come la divisione fra l’uomo e il cavallo si formi all’altezza del plesso solare, dove è posto il terzo chakra: quello che governa la forza di volontà. La freccia che sta per scoccare può essere interpretata come impulso di luce che la mente superiore lancia allo scopo d’innalzare il pensiero troppo spesso invischiato nelle diatribe quotidiane.

Carciofo ( Cynarascolimus ) la pianta del Sagittario
E’ una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Composite, con un robusto rizoma cilindrico da cui sorgono le foglie basali, disposte a rosetta e il fusto eretto che raggiunge l’altezza di un metro. In cucina usiamo del carciofo quello che è il ricettacolo del fiore, così come le brattee, impropriamente chiamate foglie che vi si attaccano. La parte medicinale è invece la grande foglia dentata che guarnisce lo stelo. Prima che i fiori, di color azzurro violaceo, le brattee più interne si mangiano come verdura, sia cotte che crude. Crudo è consigliato soprattutto per il suo alto contenuto di ferro. Nei tempi antichi i suoi fiorellini venivano utilizzati per far cagliare il latte e trarne il formaggio. Questa proprietà coagulante lo rendeva un ottimo rimedio per i disturbi del fegato, organo considerato capace di trarre dal sangue la virtù guerriera ed il coraggio, per concentrarli nel cuore e diffonderli nel resto del corpo.
OLIGOELEMENTI : Zn – Ni – Fe –S
PROPRIETA’ : eccitante della secrezione biliare, combatte l’eccesso di colesterolo, aperitivo, leggermente lassativo, tonico, coleretico, colagogo
INDICAZIONI : insufficienza epatica, cirrosi epatica, calcoli biliari, ittero, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, dislipidemie, disfunzione della cistifelea, gotta, arteriosclerosi, iperazotemia
MENTALE : difficoltà nella coordinazione dei pensieri
EMOZIONALE : sensazione di limitatezza
ELEMENTO : fuoco – aria
Si presume che l’etimologia della parola “Cynara” derivi dal fatto che s’instaurò la consuetudine di concimare questa pianta con la cenere. Secondo la mitologia greca il Dio Apollo si invaghì di una giovane di nome Cynara, che però lo respinse. Il Dio trasformò quindi la giovane in un carciofo, a sottolinearne il temperamento spinoso ed inaccessibile.
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